Nel momento in cui si decide di adottare un cane o un gatto, è buona norma istruirsi su ciò che è importante sapere. Le razze a cui appartengono i nostri amici animali hanno ciascuna caratteristiche peculiari che, se note, ci aiutano a farli vivere meglio.
La Sindrome Brachicefalica o sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori (Brachycephalic Airway Obstruction Syndrome), ad esempio, è tipica di alcune razze di cani, tra i quali Boston Terrier, Boxer, Chow Chow, Carlino, Bulldog (inglese), Bulldog francese, Shih Tzu, Mastino, cavalier king e di gatti, come i persiani e gli orientali.
Tale sindrome è una condizione patologica complessa che determina un'ostruzione grave e progressiva a carico delle vie aeree superiori.
Cani e gatti brachicefali: caratteristiche
L’evoluzione genetica dei soggetti brachicefali ha portato allo sviluppo di multiple anomalie anatomiche congenite. Si tratta infatti di animali con il muso e la testa corti, in essi si verifica infatti un accrescimento osseo della testa in larghezza, ma non in lunghezza, mentre i tessuti molli non sono ridotti proporzionalmente allo scheletro osseo che li contiene. Questa condizione provoca una serie di alterazioni che ostacolano il passaggio dell’aria durante la respirazione e di conseguenza danno segni clinici. Questi cani e gatti faticano molto a respirare, in particolare quando fa molto caldo, e vanno immediatamente in affanno dopo aver fatto un piccolo sforzo, come ad esempio una corsa o le scale.
Le anomalie congenite causano un’ostruzione al passaggio dell’aria e il flusso respiratorio scorretto causa a sua volta lo sviluppo di diverse anomalie anatomiche e un peggioramento clinico.
La difficoltà respiratoria di questi animali tenderà quindi ad aumentare di anno in anno. Si potrà passare anche molto velocemente da uno stato di difficoltà respiratoria subclinica a gravissimi episodi di dispnea anche in condizioni ambientali o di attività normali.
Bisogna prestare molta attenzione ai cani e gatti brachicefali ed è un atteggiamento pericoloso e superficiale considerare il respiro rumoroso, l’affaticabilità e il russamento come sintomi ”normali” e propri della razza.
Le principali alterazioni anatomo-fisiologiche riscontrate sono:
Sintomi
I sintomi più frequenti, che dipendono dalla gravità della patologia e che tendono ad aggravarsi durante la vita dell’animale, sono:
russamento durante il sonno, spesso sottovalutato
Lo sforzo respiratorio ha impatto negativo anche a livello cardiaco. Questa condizione è ulteriormente peggiorata dalle frequenti apnee notturne a cui questi animali sono soggetti, con un aumento irregolare della pressione arteriosa. Ci si rende conto che accade perché l’animale ha la tendenza a svegliarsi di colpo, spaventato e agitato.
Espressa questa sintomatologia è evidente quanto sia importante intervenire repentinamente e preventivamente su un animale sano per ridurre i sintomi e le complicanze.
Lo stato di ridotta ossigenazione (ipossia) che si instaura con la patologia, aumenta il rischio di insorgenza di patologie annesse (gastroenteriche, cutanee, cardiovascolari, metaboliche), con peggioramento drastico della vita del paziente.
Diagnosi
Viene consigliata la visita in età precoce, già a partire dai 4-6 mesi di età a seconda della presenza o meno di sintomi. Questo è fondamentale per valutare la presenza di segni riconducibili a una iniziale Sindrome Ostruttiva e di programmare le indagini successive e l’eventuale correzione chirurgica. Ciò, permette di rallentare l’evoluzione della malattia ed è la premessa essenziale per far ritrovare una buona qualità di vita al Vostro animale.
Per valutare il grado di ostruzione delle vie respiratorie si effettuano indagini di diagnostica per immagini quali: esami radiografici di collo e torace e un esame endoscopico per ispezionare le vie aeree.
La terapia: importante intervenire in giovane età
La terapia della sindrome brachicefalica è complessa e, nonostante migliori notevolmente la qualità della vita, molti animali non otterranno mai un’attività respiratoria normale.
La terapia medica è indicata negli animali con distress respiratorio acuto e nei pazienti che presentano problemi gastroenterici (sia prima che dopo la chirurgia).
La terapia chirurgica ha lo scopo di diminuire l’ostacolo determinato dalle anomalie anatomiche e deve essere effettuata possibilmente in giovane età. La correzione della BAOS infatti, in animali sintomatici già nei primi mesi di vita è raccomandata intorno ai 6 mesi di età. Recenti studi suggeriscono inoltre che un miglioramento della sintomatologia è possibile anche in cani sottoposti a chirurgia in età adulta.
In quasi tutti i pazienti sottoposti a chirurgia viene eseguita la correzione della stenosi delle narici, attraverso l’allargamento delle narici stesse, e l’accorciamento del palato molle.
Il consiglio più importante per affrontare la sindrome al meglio? Effettuare valutazioni precoci soprattutto se già presenti sintomi legati alla BAOS al fine intervenire al più presto e garantire così una migliore qualità di vita.
La Clinica Veterinaria San Carlo mette a disposizione specialisti in grado di riconoscere i sintomi grazie all’esperienza e al servizio di diagnostica per immagini. Aree cliniche dedicate e servizi di chirurgia svolti mediante l’impiego delle tecniche e dei materiali più all’avanguardia consentono poi di intervenire al meglio sulla sindrome Brachicefalica.
PER APPUNTAMENTI E INFORMAZIONI
chiamare lo 030/316761
Orari di visita:
Dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.30; sabato dalle 8:30 fino alle 13:30
Apertura Pronto Soccorso:
7 giorni su 7 - 24 ore su 24
La Clinica Veterinaria San Carlo si trova in Via G. Pascoli, 1/C - Brescia, accanto all'Esselunga di Via Milano.