Quando una famiglia decide di portare il proprio cane o il proprio gatto in vacanza con sé, in particolare all’estero, ci sono alcune regole importanti che vanno rispettate per evitare problemi con la legge, sanzioni amministrative o, peggio ancora, il sequestro dell’animale per la quarantena.
Queste regole riguardano principalmente:
Cerchiamo di analizzare meglio questi due aspetti.
Viaggiare con i cani e i gatti: i documenti necessari
In Italia tutti i cani devono essere identificati e registrati presso “l’Anagrafe Regionale degli Animali d’Affezione” della regione di residenza. L’identificazione è garantita mediante l’inserimento del microchip, un piccolissimo dispositivo sottocutaneo che viene applicato dal veterinario e che contiene un codice numerico univoco. Sia i canili sanitari che i veterinari liberi professionisti possiedono i lettori di microchip e sono abilitati alla consultazione della banca dati regionale, pertanto il microchip, oltre ad identificare in maniera inequivocabile l’animale a cui è stato applicato, consente anche la restituzione dello stesso in caso di smarrimento. Diverso è per i gatti: in Italia esiste l’anagrafe felina, ma l’identificazione ed iscrizione dei gatti di proprietà non è obbligatoria per legge.
Oltre all’inserimento del microchip e registrazione all’Anagrafe, in Italia non sussistono altri obblighi per detenere regolarmente un animale domestico.
La situazione cambia quando decidiamo di portare il nostro animale aldilà dei confini nazionali: dal 1° ottobre 2004, infatti, è diventato obbligatorio il Passaporto Europeo per gli animali domestici che viaggiano in Europa.
Il passaporto è un documento sanitario: il motivo per cui è necessario regolamentare le movimentazioni di animali da uno stato all’altro è prevenire la circolazione di alcune parassitosi e malattie infettive tra cui la rabbia.
Il passaporto viene rilasciato dall’ASL di competenza e per ottenerlo sono necessari:
In alcuni casi, aldilà delle leggi e regolamenti internazionali, per viaggiare su treni, navi o aerei, è richiesto dalle stesse compagnie di trasporto anche un certificato di buona salute, rilasciato dal veterinario nei giorni precedenti la partenza.
Il passaporto, valido per tutta la durata della vita dell’animale, consente di viaggiare in tutti i paesi membri della Comunità Europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Basi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, e Ungheria). Ad oggi diversi paesi Extra UE hanno aderito al medesimo accordo che prevede l’obbligo del solo passaporto, tra questi Svizzera, Liechtenstein, Città del Vaticano, San Marino, Andorra…).
Vi ricordiamo che nel Regno Unito ed in molti paesi, sia UE che extra-UE, è vietata l’importazione a qualsiasi titolo di alcune razze canine; le misure restrittive sono applicate in particolare a: Pitbull Terrier, Tosa, Dogo Argentino, Fila Brasileiro.
Viaggiare con i cani e i gatti: le vaccinazioni necessarie
Come avrete capito dall’elenco dei documenti necessari per viaggiare in Europa con un animale domestico, quella contro la rabbia è una vaccinazione obbligatoria.
Nell’ultimo decennio in Italia sono stati registrati solo sporadici casi di rabbia, pertanto questa malattia non rappresenta un rischio concreto nel nostro Paese (tant’è vero che il vaccino non è obbligatorio). La situazione è diversa in altri paesi europei e questo è il motivo per cui dal 2004 tutti i cani, i gatti e i furetti che viaggiano in Europa devono essere vaccinati.
Ricordatevi che la vaccinazione antirabbica impiega 21 giorni per essere effettiva, pertanto al primo rilascio del passaporto è necessario muoversi per tempo. Differente è quando la vaccinazione viene rinnovata regolarmente: in questo caso la sua validità è immediata.
Oltre a questa profilassi, alcuni paesi richiedono accertamenti aggiuntivi. Nello specifico:
Regno Unito, Irlanda, Svezia e Malta richiedono anche “la trascrizione delle analisi per gli anticorpi della rabbia”, cioè delle analisi del sangue per la titolazione anticorpale a seguito del vaccino; nel caso di Regno Unito, Irlanda e Malta, questo esame del sangue deve essere effettuato almeno 6 mesi prima della partenza.
Se siete in partenza per un Paese europeo (o extraeuropeo) vi consigliamo comunque di contattare l’ambasciata di questione per avere una panoramica completa dei documenti necessari ed evitare spiacevoli sorprese proprio durante quello che dovrebbe essere il periodo di massimo relax dell’anno.
PER APPUNTAMENTI E INFORMAZIONI
chiamare lo 030/316761
Orari di visita:
Dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.30; sabato dalle 8:30 fino alle 13:30
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